PARCO DELLE RIMEMBRANZE - MODENA
2003 - 2004
Progetto di riqualificazione del Parco delle Rimembranze a Modena.
L'idea di una completa rivisitazione del parco nasce, per il Comune di Modena, dall'esigenza di ridare ordine ad un luogo urbano che, nato agli inizi del secolo scorso, ha vissuto alcuni inserimenti architettonici e alcune trasformazioni urbanistiche le quali, in mancanza di un progetto organico, hanno prodotto una disarmonia e disordini architettonici e urbani a cui si vuole porre rimedio.
La Storia
Il parco è stato concepito fin dal 1913 quale luogo ove “godere d'aria, di luce, di verde”, ove ascoltare la musica (viene lasciato un ampio piazzale per “il palco della musica”), ove passeggiare ed incontrarsi, “una doverosa reintegrazione dell'antica passeggiata delle mura che non è ancora senza rimpianti”.
Nel primo dopoguerra si da seguito al progetto realizzando la seconda parte del parco. Questa parte viene chiamata Parco delle Rimembranze secondo la sensibilità del momento che vede l'albero come “monumento vivente”, sSolo nel '29 viene infine eretto il monumento ai Caduti in luogo della fontana prevista al centro del baluardo di S. Pietro.
Il parco non nasce dunque come “foresta sacra” “per tripudio del santo martirio” (come scrivono le cronache del periodo) ma lo diviene quasi incidentalmente in quanto il suo completamento cade in quella particolare temperie postbellica (la Circolare 73 che istituisce i Parchi delle Rimembranze è del '22). Resta in effetti viva e leggibile, anche nella scelta delle essenze (nemmeno un cipresso verrà piantato), e si consolida nell'uso, la sua natura di ampia passeggiata nel verde in ambito fortemente urbanizzato, si iscrive in sostanza nella tradizione delle “Passeggiate”, che, nate in periodo napoleonico, si sviluppano lungo tutto l'ottocento e giungono fino ai primi anni del '900, a conclusione proprio della demolizione delle antiche mura urbane, di cui, nei casi migliori, vanno a prendere il posto.
Secondo tale consuetudine la presenza ormai storica di chioschi e giochi completa e arricchisce il parco.
Attualmente insistono nel parco complessivamente nove chioschi, quattro giostre per bambini e un parco giochi realizzato dal Comune.
Il progetto
Il piano di sistemazione del parco si pone quali obiettivi principali:
- recuperare il disegno del giardino nei suoi tracciati originali di percorsi, aiuole e spiazzi;
- rendere compatibili le pavimentazioni dei percorsi con gli usi riportandole tuttavia a materiali naturali ed in sintonia con la natura del parco;
- razionalizzare l'uso delle percorrenze, oggi “selvaggio” e pericolosamente promiscuo data l'assenza di gerarchie tra pedoni, biciclette e ciclomotori;
- razionalizzare e integrare nell'insieme, secondo un disegno unitario, la presenza ormai consolidata e diffusa di chioschi e baracchine all'interno del parco.
La vegetazione
Sul recupero del giardino nel suo impianto originario lo studio dei documenti ci ha consentito di rettificare alcune situazioni, ma va comunque detto che il parco ha subito, da questo punto di vista, ben pochi traumi.
Le pavimentazioni
La situazione attuale vede un diffuso e spiacevole uso dell'asfalto, l'obiettivo è quello di estendere sensibilmente la superficie permeabile dando la preferenza a materiali naturali quali macadam, gneiss, legno.
Il disegno, invece, della pavimentazione si pone l'obiettivo di unire visivamente i vari tronchi del giardino collegandoli con un doppio innesto di pietra in prossimità delle strade che lo tagliano trasversalmente (via Mascherrella, via Saragozza e via Selmi). In modo analogo sono segnalati gli innesti virtuali dei percorsi privilegiati di attraversamento pedonale del viale delle Rimembranze.
Le percorrenze
Si conferma la passeggiata pedonale nel controviale interno, verso viale delle Rimembranze, nei meandri interni al parco e, in parte, nel controviale verso la città, impedendo la circolazione di bici e motorini; le biciclette potranno transitare nel controviale esterno, ove saranno collocati parcheggi dedicati. Nella parte di parco posta a ridosso del centro storico si propone fin dove possibile una netta separazione dei percorsi ciclabile (lungo il viale) e pedonale (interno); dove ciò non è più possibile (tratto verso nord) verranno affiancati segnalando con la pavimentazione la loro diversa vocazione.
I chioschi
Il tema dei chioschi è stato affrontato secondo l' aspetto insediativo e l' aspetto architettonico.
Dal punto di vista insediativo si sono individuate le aree più compatibili con l'installazione dei chioschi, riducendone comunque il numero, come richiesto dall'Amministrazione.
Come più adatte a tale uso sono state indentificate: aree marginali in fregio alla viabilità carrabile trasversale al parco; aree pavimentate o inghiaiate già previste nel progetto originale del parco; aree con bassa densità arborea; aree esterne al disegno delle percorrenze; per gli ultimi due punti si richiede la contemporaneità.
Per l'architettura l' impostazione progettuale prevede in primo luogo la reversibilità completa degli interventi, requisito che si otterrà facilmente e in concreto con l'uso di componenti modulari leggeri assemblati a secco; le fondazioni dei manufatti saranno del tipo puntuale e biocompatibile: si pensa a pali in legno piantati nel terreno sui quali costituire una piattaforma in legno, come cassaforma a perdere, sulla quale costruire la pavimentazione degli spazi coperti. La stessa pavimentazione esterna è prevista in pedane di legno galleggianti poste direttamente sul terreno.
Abbiamo individuato due elementi che si ripetono: uno con laboratorio, servizi e banco il cui aspetto è una sorta di deformazione naturalistica assai semplice della forma tipicamente cilindrica del chiosco ottocentesco; l'altro oggetto, per i tavolini, è un elemento lineare molto trasparente che si spezza adagiandosi fra gli alberi, per aprirsi (sbocciare!) e trasformarsi in veranda ombreggiata nei mesi estivi
Il materiale che si propone in prima istanza è il vetro, ove è possibile lavorare direttamente sulla trasparenza assoluta, e il legno, assemblato a listelli, con il risultato di compenetrare gli oggetti nell'ambiente frammentando la massa e accentuando gli effetti chiaroscurali.
Un'alternativa più radicale è quella di usare gusci modulari in vetroresina lucidata a specchio.
Progettisti
Committente: Comune di Modena;
Progetto Architettonico: Arch. Stefano Piazzi, Ing. Luigi Tundo.