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CIMITERO DI CASAGLIA - MARZABOTTO (BO)

2017

La Storia

Il cimitero di Casaglia di Caprara è sito all’interno del Parco regionale storico di Monte Sole, lungo via di Casaglia, in Comune di Marzabotto (BO). Da luogo di sepoltura di una piccola comunità dell’Appennino Bolognese, legato alla chiesa di Casaglia, è divenuto luogo tragicamente evocativo, poichè legato alla memoria dell’eccidio nazi-fascista del 1944. 

Il 29 settembre 1944, durante una retata dei soldati tedeschi, svolta come rappresaglia conseguente a un attacco partigiano, le 84 persone radunate nella vicina chiesa di Casaglia, in cerca di protezione, vennero deportate nel cimitero di Casaglia dai soldati della Whermacht e dalle SS. il parroco Don Ubaldo Marchioni venne ucciso sull'altare della chiesa. Le 84 persone deportate al cimitero vennero uccise dai soldati tedeschi che aprirono il fuoco una volta radunate tutte le persone all'interno delle mura del cimitero. Tra loro erano presenti donne, uomini e molti bambini, uccisi senza nessuna pietà. Il ricordo delle vittime, oltre ad essere conservato nei luoghi dell'eccidio, è perpetrato nel memoriale costruito ai piedi della chiesa parrocchiale di Marzabotto.

Dal 1946 a oggi il cimitero e l'intero Parco Storico di Monte Sole sono meta di un turismo storico, legato alla memoria dei luoghi, che presenta il suo culmine nelle giornate della Liberazione, 25 aprile, e nell'anniversario della strage nazi-fascista, 29 settembre - 5 ottobre.

Il Restauro

L’intervento di consolidamento conservativo del cimitero è tema molto complesso da affrontare, e al contempo delicato, molto delicato. Da una parte si vorrebbe conservare lo stato dei luoghi così come la memoria storica di chi ha vissuto quei tragici giorni dell’eccidio lo ricorda, dall’altra si ritiene importante cercare di intervenire per conservare ancora a lungo la memoria di quei luoghi, sia per chi, pur non avendoli vissuti nell’epoca della tragedia, comunque li ha conosciuti nel corso degli anni della propria vita e anche per chi ancora non li conosce, ma alla cui memoria si vogliono comunque tramandare perchè il messaggio di quell’eccidio possa creare nell’animo umano l’antidoto perchè misfatti così crudeli non si abbiano mai a ripetere tra esseri umani. E’, e deve rimanere, LUOGO DELLA MEMORIA, innanzi tutto.


Il consolidamento del manufatto si è sviluppato secondo le seguenti linee generali, applicate attraverso diverse procedure, tali da consentire un perfetto adattamento alle condizioni delle singole porzioni di muratura:

  • Formazione di un rafforzamento del sistema di fondazione della muratura mediante la creazione di un cordolo perimetrale in c.c.a., realizzato all’esterno della muratura perimetrale del cimitero, con traversi puntuali che si inseriscono nella muratura, sotto il livello del terreno circostante.

  • Smontaggio e rimontaggio di quelle parti di muratura che presentavano segni di dissesto e importanti segni di deformazione, sia rispetto al piano verticale (strapiombi) che sul piano orizzontale (perdita di rettilineità) congiuntamente a diffuse presenze di scollegamento dei conci.

  • Per le porzioni di muratura smontate: inserimento, ogni tre – cinque corsi ed in sommità, di tessuto in fibra di acciaio a bassissimo spessore adagiato ed inglobato nella malta di allettamento, avente lo scopo di creare collegamento tra il paramento esterno in conci regolari ed il paramento retrostante in conci irregolari. Al contempo, questa soluzione, permette di ottenere una muratura globalmente più performante alle sollecitazioni dovute ad eventuali cedimenti differenziali della muratura o dovuti ad una eventuale azione sismica.

  • Per le porzioni di muratura non smontate: scarifica, lavaggio delle connessure e ristilaggio dei giunti con malta avente come unico legante calce pura NHL 3.5 e minerali; inserimento ogni tre – cinque corsi di barra elicoidale in acciaio, da 6 mm di spessore, modellabile all’andamento dei conci, annegata nella malta di stilaggio dei giunti.

"Prima lo hanno smontato pietra dopo pietra. Poi, una volta restaurata pietra dopo pietra e rifatte le fondamenta, lo hanno rimontato mattone su mattone. Con un lavoro certosino, che testimonia come la memoria si edifichi fin dalle piccole cose, con dedizione e tenacia", ha spiegato la Regione in una nota prodotta a seguito del termine dei lavori. L'intervento è stato finanziato dal Comune di Marzabotto e dalla Repubblica Federale Tedesca. All'inaugurazione assistette anche l'Ambasciatore tedesco in Italia.

Progettisti

Committente: Ente Gestione dei Parchi per la Biodiversità dell'Emilia Orientale;

Progetto Architettonico Direzione Lavori e Coordinamento Sicurezza: ASP.ILT (Arch. Stefano Piazzi e Ing. Luigi Tundo)

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