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ALLESTIMENTO DEL MUSEO DELLA BATTAGLIA DI MARENGO - MARENGO (AL)

2009 - 2010

Il Marengo Museum racconta la storia della Quinta Campagna d'Italia, importante campagna militare napoleonica che vide contrapposti l'esercito francese del Primo Console, futuro Imperatore, Napoleone Bonaparte a quello austriaco dell'Arciduca Francesco II, Futuro imperatore d'Austria e ultimo imperatore del Sacro Romano Impero. La Battaglia si svolse il 14 giugno 1800 e terminò con una schiacciante vittoria francese, che costrinse gli austriaci alla pace e portò Napoleone a essere Imperatore dei francesi.


Il Museo analizza le cause, gli sviluppi e le conseguenze della Battaglia, nella convinzione che la vittoria di Bonaparte abbia costituito un elemento importante nella successiva storia europea e uno degli atti fondanti per il processo italiano di unificazione nazionale. Si tratta di un "museo di guerra", dedicato alla Battaglia di Marengo, e come tale pone molte difficoltà sul messaggio che si vuole trasmettere. Si è optato per rafforzare il mito più che la ferocia, a cui ormai, purtroppo, i giovani sono assuefatti. Si è scelto come fondamentale strumento di comunicazione e suggestione la luceche "Illumina le idee" del Curatore. Il Marengo Museum riconosce l'importanza assunta dalla inestricabile connessione esistente fra storia, mito e leggenda di Marengo e ne fa la cifra narrativa fondamentale intorno alla quale costruire il percorso museale.


Il progetto

Ogni ambiente è stato progettato sia come elemento autonomo e di per sé significante, sia come "capitolo" di una sequenza di più ampio respiro all'interno dell'episodio della Battaglia e della sua importanza storica. La continuità è espressa a livello progettuale nei traguardi, nei varchi che vengono lasciati fra le stanze di cui il progetto accentua le mire frapponendo elementi trasparenti e traguardi (riproduzioni o materiali significativi) fra alcune stanze vicine o lungo le infilate longitudinali.

E' evidenziata inoltre dall'omogeneità dei trattamenti, dei materiali, dei colori, attribuita ad ogni sottosistema; così per quanto riguarda il "tocca e prova", la scoperta della collocazione dell'animale nelle divise, nelle vicende, in stemmi e bandiere. L'autonomia dei temi è invece espressa piuttosto dalla declinazione in forme scarti angolari, geometrie, elementi di sorpresa e suggestione attributi ad ogni tema trattato, in modo da meglio descrivere le intenzioni dei Curatori e creare una varietà stimolante lungo tutto il percorso espositivo.


La luce

La luce è un elemento fondamentale per la migliore resa e sottolineatura dei materiali esposti e per la suggestione che taluni allestimenti sono chiamati ad esprimere (ad esempio le "cere" degli ambienti 5 e 15, alle divise e ai costumi).

La luce è stata modulata per sottolineare le caratteristiche degli ambienti e delle ambientazioni e l'emotività delle scene invernali si è intervenuti con spot a luce fredda, mentre per gli altri elementi il puntamento diventa momento fondamentale per la determinazione di luci e ombre che accompagnino in maniera drammatica questi episodi tridimensionali.

Per le opere a sviluppo bidimensionale (quadri, stampe, grafiche e testi) si è scelta un'illuminazione wall wacher con temperature colori, omogeneità, intensità mirate alla più netta fruizione delle informazioni.

La valorizzazione dell'edificio storico

Dato l'interesse storico documentario e artistico dell'edificio che ospita l'allestimento e la sua omogeneità al tema trattato, si è ritenuto di coinvolgerne l'architettura e le decorazioni nell'ambito espositivo. A questo scopo si è scelto, per quanto possibile, di concentrare l'allestimento lungo i perimetri degli ambienti e di illuminazione delle volte, valorizzando gli elementi iconografici (assai pertinenti al tema museale) rappresentati. L'intensità luminosa sulle volte è stata contenuta nel rispetto delle colorazioni. In generale l'illuminazione è stata tenuta complessivamente bassa per garantire una buona visibilità delle numerose e diffuse proiezioni. Al fine di interferire il meno possibile con l'edificio e conferire un ordine comune agli ambienti si è pensato ad un telaio portante progettato e realizzato appositamente che gira ad una distanza di circa 1.2 m dalle pareti, posto a un'altezza di circa 3 m. Le alimentazioni e i driver sono stati alloggiati in modo nascosto lungo tale sistema.

I percorsi didattici

Il progetto museografico è stato organizzato anche per la fruizione di bambini, scuole e visite guidate, in quanto il Museo di pone come centro didattico in grado di fare di sé stesso uno strumento di conoscenza della Storia. Sono state messe a punto installazioni (pannelli "tocca e prova" e box "guarda e scopri") per sviluppare la dimensione senso-motoria dell'apprendimento, attraverso la manipolazione di oggetti, che si integrano alle installazioni multimediali di tipo interattivo.

Progettisti

Committente: Provincia di Alessandria;

Progetto Architettonico: ASP.ILT (Arch. Stefano Piazzi e Ing. Luigi Tundo), Arch. Silvia Morselli;

Direzione Lavori: Arch. Stefano Piazzi, Ing. Luigi Tundo, Arch. Silvia Morselli.

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