





















ALLESTIMENTO DEL MUSEO CIVICO - BASSANO DEL GRAPPA (VI)
2013 - 2016
La storia
Il Museo Civico occupa il complesso monumentale dell’ex monastero di San Francesco. Di origine medievale, la chiesa di S. Maria, passò poi ai Frati Minori francescani che già nell’ultimo
decennio del Duecento cominciarono la costruzione, a sud della chiesa, del convento dove si trasferirono nel 1327. Già nel XIV secolo il convento era costituito dal chiostro e dalla cappella di S. Antonio abate, posta trasversalmente rispetto alla chiesa, sul lato destro dell’abside e unico ambiente medievale ancora superstite del complesso conventuale. Il XV secolo fu un periodo di intensa attività
edilizia in cui il convento fu migliorato e ampliato; verso la metà del Quattrocento fu eretta la cappella di S. Bernardino, situata a fianco dell’ala ovest del chiostro. L’attività costruttiva proseguì poi nel corso del Cinquecento, quando il sistema conventuale francescano era organizzato attorno a due chiostri: un chiostro maggiore, che ancora oggi rimane, ed uno minore, collocato a sud-est rispetto al primo.
Dalla metà del XVIII secolo il convento entrò in decadenza, nel 1771 fu soppresso e divenne sede dell’Ospedale degli Infermi; ne seguirono, già 1773, lavori di ristrutturazione piuttosto radicali per l’adattamento alla nuova funzione; nel 1819 fu chiusa anche la chiesa di S. Francesco e nel 1831 l’ospedale fu trasferito altrove. Nel 1841 il convento di S. Francesco divenne sede del Museo Civico e vi furono trasferiti la pinacoteca, la donazione Brocchi e il ginnasio; contemporaneamente fu restaurata e riaperta al pubblico la chiesa che in quegli anni era stata utilizzata come magazzino militare. Alla fine della guerra principiarono consistenti lavori di restauro che ricostruirono fedelmente le parti distrutte; dell’ala nord del chiostro fu mantenuto solo il porticato del piano terra per non occludere le finestre del lato sud della chiesa di S. Francesco. Gli ultimi lavori effettuati sull’edificio prima del presente intervento risalgono al 1969, quando si provvide al riordino interno di alcuni ambienti e al 1978, quando venne riorganizzato il sistema degli uffici.
Il progetto
Le linee guida dell’intervento sono state definite nell’obiettivo di massimizzare la compatibilità fra le caratteristiche storiche del complesso con le esigenze sopravanzate dalla riorganizzazione e nuovo inserimento di destinazioni d’uso, conformemente alle richieste della normativa vigente in tema di sicurezza, prevenzione incendi, igiene e abbattimento delle barriere architettoniche. Obiettivi dell’intervento sono principalmente la messa a norma della porzione del complesso adibita alla fruizione degli utenti del Museo Civico e la creazione di un ingresso al museo “accessibile” e l’organizzazione di una fruizione pure “accessibile” dei diversi piani consentendo una migliore distribuzione degli accessi ai vari servizi offerti dal museo. Gli interventi sulle murature sono limitati alle modificazioni strettamente necessarie e comunque riguardano le porzioni murarie meno storicizzate. Laddove possibile si sono privilegiate soluzioni “leggere” mediante interventi di arredo che si caratterizzano per l’autonomia compositiva mediante l’utilizzo di forme e materiali che non competono con le preesistenze storiche.
L’intervento ha riguardato:
- La rifunzionalizzazione dell’ex vineria “sala Scarmoncin”, attualmente destinata a sala di lettura, a nuovo ingresso e biglietteria del museo, con soluzioni volte al superamento del dislivello in entrata per garantire l’accessibilità a tutti gli utenti;
- La realizzazione del collegamento fra la nuova biglietteria e il chiostro da cui principia il percorso museale;
- Il restauro e la rifunzionalizzazione di diversi locali al piano terra al fine della riorganizzazione del circuito espositivo e dei servizi museali: la ex sala di lettura prospiciente al chiostro da destinarsi ad area accoglienza con servizi multimediali e bookshop, l’ex deposito librario da destinarsi a nuova sala espositiva per il “museo della città”, la sala conferenze, la riorganizzazione degli spazi espositivi prospicienti il cortile piccolo da destinarsi a sale dedicate alla didattica e all’accoglienza delle scuole;
- La copertura di parte del cortile piccolo per ampliare gli spazi da destinarsi alla didattica;
- La creazione di un sistema di percorsi interni ai nuovi ambienti per consentire l’accessibilità a tutte le sale museali aperte al pubblico; data la inevitabile displanarità di molti ambienti, si provvede a realizzare sistemi di rampe reversibili e non invasivi;
- La realizzazione di opere volte al superamento di dislivelli verticali in diversi ambienti;
- Il restauro conservativo delle facciate esterne.
Il Museo della città di Bassano trova la sua sede nelle sale del piano terreno che si affacciano sulla via Museo.
La superficie di circa 300 metri quadri, recentemente ristrutturata, si può idealmente contenere in un quadrato di circa 16 metri per lato. Le strutture di sostegno si succedono irregolarmente lungo due direttrici leggermente inclinate a loro volta attraversate da una punteggiatura di archi e pilastri. Pur essendo quindi visivamente un unico ambiente, non risulta monotono, al contrario si percepisce come uno spazio piacevole in quanto dotato di un suo ritmo. Ritmo accentuato da un controsoffitto a travi ricalate lungo le quali corre l’impianto elettrico che appare e scompare sotto forma di linee e di punti di luce. Tale impianto è stato infatti pensato durante il restauro del museo intero e previsto nella maniera più flessibile per consentirne una possibile implementazione con i sistemi sempre più evoluti di illuminazione.
Uno dei principi informatori del progetto è stato quello di sviluppare le pareti delle sezioni in maniera da lasciare il più possibile spazio ai percorsi ed alla fruizione delle opere, compatibilmente con le necessità richieste dal racconto che le opere scelte dal comitato scientifico dovranno illustrare. La successione delle pareti è illuminata dall'impianto previsto in sede di restauro dell'edificio, opportunamente potenziato in funzione del materiale esposto. Il percorso espositivo segue una linea temporale arricchita da episodi storici, sociali ed economici significativi per lo sviluppo della città di Bassano. Si tratta di un percorso lineare che va dunque dalla preistoria ai giorni nostri.
Progettisti
Committente: Comune di Bassano del Grappa;
Progetto Architettonico: ASP.ILT (Arch. Stefano Piazzi, Ing. Luigi Tundo), Prof. Ing. Claudio Galli (Architettura&Restauro), Prof. Arch. Giovanni Carbonara, Arch. Silvia Morselli, Arch. Elena Gentilini;
Progetto strutturale: Ing. Daniele Biondi;
Progettazione impianti: Ing. Mauro Massari e Ing. Luca Magnani;
Coordinamento Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione: Ing. Luigi Tundo:
Direzione Lavori: Arch. Roberto Saccavini.
Direzione Operativa architettonica: Arch. Stefano Piazzi;
Direzione Operativa strutturale: Ing. Maurizio Migliaccio;
Direzione Operativa impianti: Ing. Luigi Tundo.